© by TeleVideoItalia.de - Rotocalco italiano in Europa - Portale TV Stampa di Angela Saieva. Il Grande della musica napoletana, Nino D’Angelo, non delude le aspettative. Con Gioia Nova Tour è il suo nuovo album, festeggia i suoi 50 anni e i 36 di carriera. Incontriamo il mito. L'eterno scugnizzo ha stupito ancora con oltre due ore di concerto e un vasto repertorio di successi di cui alcuni classici napoletani. Un ritorno attesissimo quello del mitico Nino D'Angelo, in concerto con un repertorio che affronta temi come la religione, l’emigrazione, la povertà, con sonorità partenopee e ritmi world music.
Il mito ha festeggiato i suoi 50 anni e 36 di carriera con un nuovo tour teatrale Gioia Nova Tour partito in primavera dall'Italia. Il suo nuovo album é un disco cantato interamente in napoletano; il primo realizzato “da nonno” ispirato dalla nascita della sua prima nipote.
Una riflessione, una forte presa di coscienza sui nostri tempi. Avere 50 anni ai giorni d’oggi in una città che affonda, dove spari, guai e speranza sono all’ordine del giorno. Lo spettacolo ha due facce, il presente e il passato. Dove l'Artista ripercorre la sua lunga carriera dai classici come:Nu jeans e ‘na maglietta, Maledetto treno, Chiara, alle più recenti come Marì, Senza giacca e cravatta, A storia 'nisciuno e altre che hanno segnato il cambiamento artistico del cantante e la riproposizioni di alcuni classici della canzone napoletana.
Lo incontriamo e lui, nonostante concentratissimo, ci accoglie calorosamente e ci dedica uno spazio del suo prezioso tempo.
Di tutte le cose che incidono alla realizzazione di un disco qual'é la più importante?
la cosa importante per me oggi é diventata il suono, fondamentale per essere moderni. Una cosa che ad esempio mi lascia sempre un po' allibito é il fatto che quando consegni un disco alle radio ti chiedono se rispecchia o meno il target. Questa cosa mi fa morire. Credo che sia impossibile giudicare una musica per il target, c'é la musica buona e quella cattiva, quella che piace e quella no. La musica é musica.
C'é a una forte contaminazione etnica della musica napoletana, da cosa é dovuta secondo lei?
Evidentemente la world music piace. E' stato Peter Gabriel l'artista che più di tutti ha sperimentato queste contaminazioni così belle e forti. Poi questo modo di fare musica ci ha affascinato un po' tutti e così abbiamo cercato nel nostro genere di arrivare a fare quello che fa Lui.
La sua vita artistica é piena di impegni. É pure attore, é una professione serio?
Quando faccio le cose io cerco sempre di farle con serietà, per imparare. Non sono un grande attore ma mi piace arricchire quello che sono. Però resto soprattutto un cantautore.
Legato alla tradizione, come vive il rapporto con Internet?
Mi piace, navigo, mi diverto e poi ho un fans club che gestisco proprio dal sito. Sono tantissimi, però rispondo alla maggior parte.
All’attualità che cosa chiederebbe per Napoli?
La speranza per Napoli è una ricchezza enorme ma mi piacerebbe che i napoletani non si svegliassero solo con la speranza, perché specialmente negli ultimi tempi ne è uscita un’immagine che non corrisponde alla realtà. Perché si deve esagerare su ogni aspetto? Quando si fa un’intervista a un napoletano sbagliato, se ne deve un’altra a un napoletano giusto, invece fa più successo il male del bene. Dovremmo farci un esame di coscienza.
Dai media c’è una forte responsabilità?
Sì, hanno una grande responsabilità. Non bisogna mostrare solo il male ma anche il bene di Napoli che vince sempre. Lasciamo perdere il problema "immondizia" che è mal gestita, questo non è colpa dei napoletani, anzi sono grandissime vittime. Saluto tutti gli italiani in Germania e grazie anche a te e alla tua emittente TeleVideoItalia Angela che sei venuta a trovarmi. Ci rivedremo presto. Ciao, un abbraccio con tutto il cuore a tutti dal vostro Nino.
Sul palco Nino D’Angelo si presenta in abito bianco, quasi a mostrare tutta la sua purezza e semplicitá. Canta, comunica con i presenti. Toccante il messaggio che lancia soprattutto ai tedeschi, quello di venire in Campania. Nino ha grinta da vendere e sembra ancora il giovanotto dal mitico caschetto biondo.
Il coinvolgimento del pubblico è stato più intenso quando ha cantato un suo grande successo, Un jeans e una maglietta, mentre sullo sfondo in megaschermo venivano proiettate alcune immagini del film. Altro momento coinvolgente è stato il canto dell'Inno del Napoli calcio. Tra una melodia e l'altra poi ad uno ad uno presenta tutti i componenti del gruppo.
Ma a Mannheim se il grande della musica napoletana non ha deluso le aspettative del caloroso pubblico, ha deludere ci hanno pensato gli organizzatori locali. Le non poche polemiche suscitate a incominciare dalla biglietteria per poi finire agli organizzatori stessi della serata, hanno ritardando di un'ora l'inizio del spettacolo e sono susseguite fin dopo lo spettacolo.
Anteprima l'intervista fatta al'Artista, avevamo strappato due parole anche a Immacolata Leo, 20 anni, parrucchiera. Determinata simpaticamente afferma che con "Nino D'Angelo, ci andrá pure a cena. Seguo tutta la sua musica e i suoi film. Popcorn é patatine é quello che mi ha emozionato di piú. Ho seguito il mutamento musicale ma quello di prima mi piace di piú.
É straordinario trovare sempre piú siciliani in questi concerti, come mai chiediamo ad Angelo Bellavia. Sicuramente é la musica che ci accomuna, risponde. Le sue canzoni e i suoi film hanno fatto parte della mia infanzia, dei miei amori, del mio matrimonio.
Giuseppina Ferrari di Pforzheim, casalinga, non si perde neppure un'intervista del mitico Nino D'Angelo, racconta, ma l''emozione é troppo forte e viene difficile esprimere quanto musicalmente mi trasmette. Nino D’Angelo non ci ha mai deluso. Il servizio televisivo, redatto in collaborazione con la SDA FotoVideo, é visibile su www.televideoitalia.net e www.corriereditalia.de
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