© by TeleVideoItalia.de - Rotocalco italiano in Europa - Portale TV Stampa di Angela Saieva. Musica e italianità sono senz’altro elementi principali che vengono apprezzati. La sua musica ha avuto successo in un era esplosiva del punk e mentre negli Stati Uniti nascevano i Ramones e in Inghilterra Malcom McLaren. Lo incontriamo a Stoccarda, anteprima il suo debutto.
Lei é uno dei cantanti italiani piú apprezzati dal pubblico tedesco. Si é chiesto erché? Il pubblico in Germania è meraviglioso e non lo dico solo perché in questo momento mi trovo qui, con loro.Trovo sempre un calore, una partecipazione, un affetto incredibili. Gli spettatori ci fanno la standing ovation addirittura durante l’esecuzione dei brani. Tengo a dire che come tutti gli artisti ho avuto anche io momenti di alti e bassi ma il pubblico tedesco non mi ha mai abbandonato. Ha capito, ha aspettato e nel momento in cui sono tornato, i miei fan erano come prima e più di prima.
Cos’è che non le piaceva della musica moderna? Penso in tutta franchezza che la musica abbia dimenticato le proprie radici, le proprie tradizioni. Il nostro mondo ha sostituito la musica come fatto storico. Che accompagnava ogni momento della vita dell’uomo, con l’arte per l’arte. Cheè una cosa bella. Niente da dire ma in un certo senso fine a se stessa. La musica extraeuropea e la nostra antica non scinde mai la musica da quello a cuila musica serve: c’è la musica per nascere, per sposarsi, per festeggiare il raccolto e quella per morire. Questo vale anche per qualsiasi altra forma della cultura umana.
Rispetto al pubblico dioggi, pensa che negli anni settanta era più sensibile? In realtà, quando portai il nastro finito di Alla fiera dell’Est alle case discografiche ci fu addirittura chi si mise a ridere, perché era il momento“dell’impegno” e di parole d’ordine molto precise, mentre quella canzone era asfondo religioso, spirituale, cosa a cui la musica per me è legatissima. Il mio maestro diceva che il talento senza il carattere non serve a niente, ed io,ammesso che avessi talento, di sicuro avevo originalità e carattere. Quindi riuscii ad impormi anche se ero diverso dagli altri.
Come si è trovato a dover esprimere in musica un componimento interno a una religione definita come il cattolicesimo?
Molto bene! Io mica sono contrario alle religioni. Non ho mai detto se sono o no praticante, semplicemente perché la ritengo una cosa molto privata. Ma ho ben presenti le radici giudaico-cristiane del nostro vivere. Vede, ci ho messo mesi prima di dire di sì ai francescani, perché ritenevo la cosa un po’ al dilà delle mie possibilità, non perché fosse lontana dalla mia sensibilità o dalle mie convinzioni. É stato un piacere incontrarla nel mio concerto. Ringrazio la sua presenza e l'occasione avuta, attraverso la sua emittente TeleVideoItalia Angela e il giornale Corriere d'Italia per cui scrive, di salutare il mio fedele pubblico. Segui tutte le nostre interviste video anche su televideoitalia.net/intervistelive
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