© by TeleVideoItalia.de - Rotocalco italiano in Europa - Portale TV Stampa di Angela Saieva. CRONACA - È stato arrestato poche ore fa in Germania a Weissenfels, vicino a Lipsia, Filippo Turetta per la morte di Giulia Cecchettin. È lì che la Polizia tedesca l’ha fermato, a bordo della sua Punto nera. Su di lui pesa l'accusa di omicidio volontario premeditato, per la morte dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin. Filippo aveva con sé un coltello, aveva pensato a tutto. Compresi i sacchi di plastica per nascondere il corpo dell'ex fidanzata dove nessuno doveva trovarlo. Lucido ha fatto benzina e si è dato alla fuga.
Fatale gli è stato peró il sostare a luci spente nel nostro territorio in Germania e sulla corsia di emergenza. Per il codice della strada tedesca, questa è una violazione, portando così gli agenti della polizia stradale tedesca a individuare, riconoscere e fermare il ragazzo. Al momento dell’arresto, Filippo Turetta non ha opposto resistenza. Per gli agenti, oltre che presumibilmente senza benzina, sembrava stanco e senza speranza.
Le tracce disseminate da Filippo Turetta, incrociate con le prove raccolte dagli investigatori, hanno spinto ieri, il procuratore di Venezia Bruno Cherchi, a emettere un mandato d'arresto europeo e a lanciare un appello al giovane ventiduenne "Filippo consegnati". Ora spetterà al giudice tedesco, a decidere tempi e modi per l'estradizione.
Grazie al fiuto di un cane della protezione civile, in queste ore si fa sempre più chiaro il quadro di questo efferato femminicidio, sul corpo della ragazza ritrovato in un burrone vicino al lago di Barcis, in provincia di Pordenone. L'esame del medico legale conferma la presenza di numerose coltellate, profonde e inferte con violenza. La giovane Giulia Cecchettin, era già morta nel parcheggio della zona industriale di Fossò, dove le telecamere di una fabbrica immortaleranno l'aggressione, non a mani nude.
Alla notizia appresa, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, da Taormina dove è in corso il meeting di Forza Italia, è intervenuta dicendo "grazie alla collaborazione tra le nostre forze dell'ordine e quelle tedesche è stato arrestato questo giovane e credo che entro quarantotto ore sarà in Italia per essere processato. Non basta il processo però, non bastano le leggi…” ha posto l’accento Tajani “…serve veramente cominciare a educare i nostri giovani, fin da quando sono piccolissimi, a rispettare le donne, le loro sorelle, mamme, compagne di scuola. Così si cambia…" poi, chiedendo alla platea che lo ascoltava di restare in piedi, ha aggiunto "…ho deciso di dedicare a Giulia una serie di borse di studio agli studenti stranieri che vengono a studiare in Italia e sognano quello che sognava Giulia".
La ministra dell'Università, Annamaria Bernini intervenendo al meeting ha aggiunto "Giulia avrà la sua laurea in Ingegneria, è già dottore. Ho impressa l'immagine di Giulia attaccata all'albero con i suoi pupazzetti. Non è che Giulia riceverà una laurea, Giulia riceverà la sua laurea in ingegneria, perché le mancava solo la discussione della tesi. E' già dottore, manca solo la formalità. Le hanno tolto tutto il resto, la vita e il diritto di amare".
L’iter canonico può prevedere però anche alcune settimane, per l’esecuzione del mandato di arresto europeo e la consegna dell’indagato all'Italia. La Germania, entro sessanta giorni dall’arresto, ha l’obbligo di adottare l’esecuzione finale sul trasferimento in Italia e che diventano dieci se Turetta acconsente spontaneamente alla consegna. Delle autorità tedesche sarà notificato il mandato di arresto al ventiduenne e dovrà poi presentarsi davanti a un giudice per la procedura di validazione dell’iter. Per le norme previste dal Mae, Mandato di arresto europeo, Filippo Turetta ha diritto a un interprete, a un legale e al patrocinio gratuito. Esaurito il percorso giudiziario e amministrativo in Germania, il giovane sarà affidato allo Scip, il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia, presso la Direzione centrale della Polizia criminale.
In questi giorni e ore si susseguono ipotesi e certezze della svolta di questo caso. Assodato che la giustizia farà il suo corso, resta un epilogo triste per un’altrettanta triste storia che comunque, oltre alla piaga del femminicidio, trova l’ennesima disperazione di due famiglie che piangono da un lato e dall’altro, i propri figli. Segui tutte le nostre interviste video anche su televideoitalia.net/intervistelive
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