© by TeleVideoItalia.de Rotocalco italiano in Europa - Portale TV Stampa di Angela Saieva. Per antonomasia anche questa volta, i riflettori della settantesima edizione del Festival di Sanremo si spengono, la sala stampa si svuota tra commenti, riflessioni e promesse fatte di rincotrarci con i colleghi nella prossima edizione ma prima di risalire in Germania, è arrivato per noi il momento di salutare anche il padrone di casa del Festival della Canzone Italiana, colui che ha tenuto testa per tutta la settimana anche a tutti noi, per tirare le somme. Incontriamo così Amadeus che senza indugi, ci accoglie e ci regala umilmente un ulteriore grande attenzione. Il Festival della Canzone Italiana di Sanremo con il brano “Fai rumore” ha partorito il suo settantesimo vincitore, Diodato, al secondo Francesco Gabbani, al terzo i Pinguini Tattici Nucleari. In questo Festival è successo di più e di tutto ma del resto, a mio avviso, nessuno è stato costretto a seguire la kermesse, superflue pertanto e fuori luogo le
retoriche critiche e che puntualmente, ogni anno, ne fanno da contorno. Tra battute umoristiche, complimenti reciprochi, parte la nostra intervista conclusiva. "Sono davvero commosso perché, a mio avviso, questa è la festa di tutti gli italiani nel mondo..." ci dice ai nostri microfoni il conduttore e direttore artistico Amadeus. "È la festa della nostra musica, dei nostri valori e che abbiamo cercato in maniera spontanea di portare a Sanremo. Davvero questo “Sanremo” non l’abbiamo programmato a tavolino, inteso come rapporto, ma è avvenuto tutto in maniera spontanea. Io a Fiorello ho consegnato le chiavi del Teatro Ariston dicendogli: puoi entrare e uscire come, quando e se lo vuoi. Io realmente non sapevo cosa faceva e non ho voluto saperlo, anche perché ritengo che a un amico, non si chiede: avvisami se mi vieni a trovare a casa. A casa mia i miei amici bussano ed io, se
sono in casa, apro. Sono felice che il festival sia seguito dai giovani, perché sono tantissimi. Ho voluto portare la musica dei giovani a Sanremo che sia e rispecchi i gusti attuali. Guai se non fosse così. Riguardo alle polemiche, ho tirato dritto per la mia strada come un treno in corsa, proprio come hai detto tu Angela. Ho spento il cellulare venti giorni fa, non ho letto niente, non ho ascoltato niente e nessuno. Dovevo andare avanti per la mia strada perché, quando hai la coscienza apposto, quando sai che quello che fai lo fai con onestà e con amore, le polemiche mi scivolano addosso. Io sapevo che la gente sono persone intelligenti
e di cuore. Io faccio televisione tutti i giorni da tanti anni e loro sanno che della mia onestà e passione si può fidare e mi hanno ripagato di un amore che va al di là di quello che io potessi immaginare. Per questo non ho ascoltato niente, avevo il mio festival, dovevo dare alla gente, agli italiani in Italia e nel mondo qualcosa di cui andare fieri e dire: ho passato cinque belle serate. Anche perché ognuno di noi ha i propri problemi, in parte grandi, ed io ho voluto regalare cinque giorni di musica e spensieratezza..." termina Amadeus. "Do un grande abbraccio a tutti gli italiani in Germania. Ho alcuni amici là, quindi so per certo che vi fate benvolere e contribuite a rendere quella terra meravigliosa come la Germania ancora più grande. Anche perché noi italiani, ovunque si vada nel mondo, abbiamo una forza da
mostrare e di andarne orgogliosi. Grazie anche a te Angela e a tuo marito Dino. É stato un piacere sia incontrarti, sia avere avuto uno scambio di idee durante la settimana del festival, attraverso i tuoi molteplici interventi e molti dei quali fatti a favore dei connazionali italiani emigrati in Germania, sei molto attiva e attenta e questo ti gratifica. Non per ultimo ringrazio l'opportunità avuta, attraverso la tua emittente TeleVideoItalia.net e il Corriere d'Italia per cui scrivi, di salutare tutti i nostri connazionali italiani residenti in Germania". La settantesima
edizione della kermesse più attesa e importante dell’anno, effettivamente, è stata ricca di sfaccettature mai viste prima d’ora. Un valore aggiunto è stato il suo amico di sempre, Fiorello, un vero mattatore. Una persona straordinaria, un inimitabile showman, imitatore, presentatore, fantasista e cantante che ha saputo tenere testa tutti, il Festival, noi giornalisti con le sue incursioni a sorpresa, pronto a emozionare, a sdrammatizzare e a ironizzare al momento e a punto giusto ogni qual volta serviva. Non si è mai fatto trovare impreparato, nemmeno subito dopo l'inaspettato fuori programma dell’abbandono di Bugo e Morgan.
Meritatissima pertanto la Standing ovation a Fiorello, avuta per la prima volta a Sanremo, mentre ad Amadeus (che con grande umiltà, garbo, generosità, nervi saldi e stile, è riuscito a selezionare una combinazione perfetta “Ama Fiore” e a riportare al Festival non solo gli italiani in Italia e tutti quelli sparsi per il mondo ma anche i più scettici, maldicenti, critici e meno) va un meritatissimo.… Chapeau! Il servizio televisivo redatto in collaborazione con la SDA FotoVideo e visibile sui siti ufficiali di televideoitalia.net/intervistelive e corriereditalia.de
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