© by TeleVideoItalia.de - Rotocalco italiano in Europa - Portale TV Stampa di Angela Saieva. In occasione del megaconcerto tenutosi l’11 gennaio alla Porsche Arena di Stoccarda con i "I Giganti Italiani" incontriamo l’icona della musica italiana nel mondo Toto Cutugno. Pur se un po’ affaticato, con grande umiltà, anche Toto Cutugno ha voluto riceverci. Il cantautore conta un record di trenta partecipazioni al Festival di Sanremo, tra interprete e compositore. Ha consacrato una vittoria con il brano “Solo noi” e negli anni sei secondi posti, da "Serenata", "Figli", "Emozioni", "Le mamme", "Gli amori" e "Come noi nessuno al mondo". All'Eurovision Song Contest porta inoltre l’Italia sul podio con “Insieme”. La sua popolarità mondiale lo porta a visitare i Paesi Baltici è accolto come “The Italian Legend” la leggenda italiana. Ha venduto cento milioni di dischi e, nei decenni, ha conquistato anch’egli l'appellativo di "Ambasciatore della musica italiana nel mondo".
È bellissimo cara Angela essere qui a Stoccarda. Non vedo l’ora di salire sul palco, perché mi emoziono e spero di dare emozioni al pubblico che è in sala, ci dice Toto Cutugno. Come sai, ho iniziato come compositore. Ho avuto la fortuna di scrivere la mia prima canzone a Joe Dassin. Grazie a lui, incominciò la mia carriera da compositore. Ho scritto per una sfilza di artisti, da Dalida, Michel Sardou, Johnny Hallyday, a Mireille Mathieu etc. Poi mi sono messo a cantare vincendo il Sanremo dell’80. Ho scritto per altrettanti amici come Mina, Ornella Vanoni, Celentano, Ricchi e Poveri, Albano, Fiordaliso etc. Ho continuato a girare il mondo con le mie canzoni, grazie anche al successo de “L’Italiano”.
Ferma restando al Sanremo Festival della quale a settimane noi saremo giú, spontaneo è il mio rammarico di non trovarlo in questa edizione ma lui, con grazia risponde: vedi cara Angela, Sanremo è nel mio cuore, ma non ci vado più, perché ormai non c’è più quell’emozione e quella paura. Sanremo comunque lo guardo tutti gli anni. Ascolto le canzoni ma non le giudico, perché non è giusto farlo. Mi piacciono o no. Ritengo il Festival, una manifestazione importantissima sia per l’Italia sia per il mondo.
Eppure anche l'Eurofestival, che è un festival internazionale se pur poco seguito in Italia, è una kermesse importante e dove ho avuto la fortuna di vincerlo con “Insieme”, un brano che parla appunto dell’Europa.
Termino chiedendo al Maestro Cutugno un consiglio fondamentale da dare ai giovani, desiderosi di emergere, ma che spesso attraverso i social, cadono in tranelli per colpa di chi, come dopo lavoro arrotonda uscendo dalla fabbrica e si “autoproclama” organizzatore, manager e promoter dalla notte al giorno, o studio di registrazioni improvvisato tra le mura di casa, perché in possesso di un programma tecnologico di musica e altro di tale genere, ma senza una vera e propria qualifica su tale materia.
L’umiltà, ci risponde Toto Cutugno con fermezza, l’umiltà. Essere umile. Non essere presuntuosi. Lavorare bene e seriamente. Avere rispetto anche degli altri. Tanto, se c’è del talento prima o poi esce fuori! Ti ringrazio per essere venuta a trovarmi ancora una volta e ancora buon lavoro a te e a tuo marito con la tua emittente TeleVideoItalia, come altrettanto ringrazio la presenza, sempre attraverso te, del Corriere d'Italia. É stato bello rivedervi. Il buon anno che auguro a tutti con cuore è un accenno de “L’italiano…un italiano vero!”. Ciao, auf wiedersehen!
In quattro ore di adrenalina pura "I Giganti Italiani" Toto Cutugno, I Ricchi e Poveri, Gino Castelli hanno presentato brani appartenenti anche alla memoria collettiva, trascinando i fan in un viaggio musicale, tra i ricordi ed emozioni. Il concerto è stato dedicato al pubblico, come giusto che sia. Quelle di Toto Cutugno inoltre, non sono state semplici canzoni, ma vellutate poesie arricchite di pensieri, espressioni e parole di saggezza. Ha scherzato e portato il pubblico anche a riflessioni.
Gesti sensibili e mirati dritti al cuore, cose che solo i “Giganti Italiani” sanno fare come: umilmente cantare a cappella “l’Italiano” attraverso le nostre telecamere. Stappare uno Champagne e brindare sul palco con una mamma scelta a caso, per poi dedicare la celebre canzone “Le Mamme”. La libertà di far salire sul palco una coppia in delirio.
Farsi sorprendere da una donna che con garbo bacia la fonte delle sue melodie, le labbra. L’umiltà di dare il suo microfono ad un giovane talentuoso e regalargli l’ebrezza di cantare su quell’imponente parco e pubblico e ascoltarlo intensamente. Rivelare di avere vinto la battaglia contro un male, il tumore.
Ringraziare per questo il buon “Dio” ma rimproverarsi e scusarsi lo stesso con i fan perché dice: “non è corretto che un cantante stia seduto davanti al suo pubblico per l’intero concerto ma del resto…, termina riflessivo, …un patto per rimanere su questa terra dovevo pur farlo, o no?”.
Ringrazia con fermezza la Cancelliera tedesca Angela Merkel per quello che fa per i nostri connazionali italiani emigrati in Germania e la invita con tenacia a uno dei suoi concerti, per dedicarle una sua canzone scritta apposta per lei. Saluta infine il pubblico che lo acclama, li accontenta ancora un po’, poi presenta la sua squadra, si avvicina a bordo del parco e si lascia al suo pubblico in delirio.
Che dire, incontrare oggi due star insieme, Toto Cutugno e I Ricchi e Poveri, che a distanza di anni sanno ancora sorprendere ed emozionare ma allo stesso modo si emozionano, lascia davvero senza fiato. I riflettori si spengono ma… cari connazionali ricordatevi che: io ho scritto solo un rigo su queste due “enciclopedie” di quelli che hanno fatto la storia della musica italiana nel mondo! Comunque, seguiteci perché... fra tre settimane con "I Ricchi e Poveri" ci rincontreremo al Festival di Sanremo, con in servo grandi sorprese! Il servizio televisivo, redatto in collaborazione con la SDA FotoVideo Production, é visibile su www.televideoitalia.net e www.corriereditalia.de
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